La Verità-Amore come giudizio di valore

Dal Nietsche di Heidegger: per Nietzsche, la Verità è un “giudizio di valore”.

Che significa? non era la verità la famosa “adaequatio rei et intellectus” dei geometri? non era la mente, forse, come un pantografo da adeguare alla forma uguale per tutti delle cose esterne, estese, e nel momento della coincidenza formale dichiarare il raggiungimento della Verità?

Insomma magistralmente Heidegger, partendo dalla Verità=illusione di Nietzsche, ne mette in luce il substrato concettuale, che è presentato in un enorme lavoro di scavo (per i dettagli del quale, si rimanda al testo di Heidegger).

Ci pensavo in auto stamattina andando al lavoro, e mi sono venuti presto in mente i versi di M.Luzi qui sotto riportati:

L’intelligenza tra due
quando tramutata in grazia si guardano
e si scambiano come offerta
con nitore di mandorla mondata
il senso preciso delle cose spiccato alla loro alba

e cantano l’unisono, il concorde
di là dal dialogo, di là dal diverbio….

  • il “senso preciso delle cose” può essere interpretato qui come la Verità;
  • l’ “adaequatio” si trasforma in “concordia”, ma non tra una mente (entità malleabile e proteiforme) e una realtà materiale esterna (rigidamente data), bensì tra due menti (tal che l’ “adequatio” diviene esercizio di conformazione molto più difficile);
  • l’ “intelligenza tramutata in grazia” è l’Amore

Dunque Due, guardandosi negli occhi all’alba del loro Amore (perchè dopo le cose inevitabilmente o quasi sfumano o si tramutano) vedono l’uno negli occhi dell’altro la Verità, la Verità di Due, che non ha bisogno di alcun oggetto esteso esterno per definirsi:  “la Verità siamo Noi”, recita una nota canzone pop.

La Verità di Due che l’intuiscono assolutamente guardandosi negli occhi è il giudizio di valore di Heidegger-Nietzsche: la Verità è che ci amiamo, e questa Verità consiste nel nostro accordo, sintonia, armonia, che s’è instaurata tra noi Due considerati come Menti; non ci sono altri punti d’appoggio o fondamenti esterni sui quali la possiamo reggere, non ci sono altre ratio o motivazioni logiche o ragionevolezze che possano o debbano sostenerla. Nessuna “res” esterna alla quale ci si debba “adeguare”. Il nostro Amore è il giudizio di valore che Noi diamo su noi stessi e l’uno sull’altro. Non c’è altro. Tertium non datur.

 

per approfondimenti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Adaequatio_rei_et_intellectus

http://it.wikiquote.org/wiki/Verit%C3%A0

“Nietzsche” di M.Heidegger

“Poesie” di M. Luzi

~ di mgl su febbraio 19, 2013.

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