Non credete, amici! (la Verità sullo Spazio)

Amici, non credete agli anni-luce
al tempo e allo spazio curvo o piatto.
La verità è nelle nostre mani
ma è inafferrabile e sguiscia come un’anguilla.
(…)

E.Montale

 

Non c’è molto da commentare a questi versi di Montale, nel senso che si commentano da soli, data la loro estrema lucidità.

Montale invita a non credere a nulla di ciò che ci viene proposto dalle moderne teorie fisiche.

Preso immediatamente, potrebbe sembrare il vaneggiamento di un pazzo, di un miscredente, di un ignorante di cose scientifiche. Ma guardiamo meglio. Le teorie della Fisica moderna sono costruzioni teoriche, complesse e affascinanti finchè si vuole, ma hanno, dal punto di vista del Poeta, un difetto: sono troppo chiare e distinte. Apodittiche. Sfolgoranti di Verità (beh, qui non parliamo della Scienza come si dovrebbe, ma di quella che ci viene propagandata, l’impostora che poi è divenuta imperatrice). Montale è convinto invece che l’uomo è condannato a non conoscere la Verità. Per sua stessa natura, per i limiti cognitivi imposti all’esserci dell’Uomo dalla sua propria natura. La Fisica pretende di conoscere il Vero, questo è il suo errore. A questa imposizione, non dobbiamo credere. Non dobbiamo aver fede. L’aver trasformato ipotesi (scientifiche) di lavoro in verità assolute, indiscutibili finchè non verranno rimpiazzate da altre verità altrettanto indiscutibili perché sorrette dall’”evidenza dei fatti”, questo il peccato fatale della Fisica. Fosse stata più modesta, forse si sarebbe salvata, ma non lo è, non per tutti, non per il vessillo ufficiale che sbandiera.

“Questo solo dirti oggi possiamo: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.” La certezza di Montale è sempre la stessa, egli sa di non sapere (lo diceva già Socrate). Non si può, perciò, credere a chi afferma di sapere! E con tale incrollabile certezza! (se sapessimo, saremmo cosi tanto calati nelle nostre miserie, nella vita che è cosi difficile, tanto al di là dei nostri sforzi possibili?)

Montale riesce, nonostante le prove portate dalle evidenze matematiche e dalle verifiche effettuate sul campo, a non “credere”. A restar ateo dalla Fisica-religione. Ci vuol coraggio a non credere ad una propaganda cosi ben congegnata. Ma la non-credenza non è immotivata; le ragioni per poterlo fare non mancano.

~ di mgl su luglio 1, 2014.

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